Stavolta sarò politicamente scorretto (I)

Sappiate che sarà un post lungo. Parlerò di cose di cui ho già parlato. Quindi per snellire il tutto di quando in quando linkerò vecchi post per non ripetermi troppo e non appesantire la lettura.

Dopo aver scritto il post mi sono reso conto che sarebbe stato veramente troppo lungo e ho deciso di spezzarlo in tre parti: una in cui parlo del PD, un'altra per il Movimento 5 Stelle e l'ultima per le mie conclusioni. Cercherò di pubblicarle a breve distanza le une dalle altre. 

Premesse necessarie: io sono un elettore di Sinistra, non del PD; se non riuscite a carpire questa differenza, la maggior parte delle cose che leggerete vi sembreranno campate in aria e comincerete ad insultarmi; se capite la differenza, allora forse capirete le mie posizioni, ma non sarete d'accordo con me e comincerete ad insultarmi; se siete grillini mi insulterete a prescindere. Questo post inizia nel peggiore dei modi....

Il Centro-Sinistra non riuscirà a governare il Paese da solo, e questo lo sappiamo. Il Movimento 5 Stelle è il primo partito del Paese, e questo lo sappiamo. Senza la collaborazione con i grillini in Parlamento il PD non riuscirà a portare avanti nessuna riforma, e questo lo sappiamo. Berlusconi ha svenduto nuovamente la sua immagine e un italiano su tre (deficiente!) lo ha rivotato, e questo lo sappiamo. Quello che non sappiamo o su cui ci sono parere discordanti, è il perché ci troviamo in questa situazione: molti danno la colpa a Bersani; altri a Grillo; altri agli italiani (deficienti) che hanno rivotato il Nano; altri a Napolitano che doveva mandare al voto subito dopo la caduta del governo Berlusconi; altri ancora ad un Monti contraddittorio nella sua campagna elettorale, o ad un bastonato Ingroia che ha portato via voti al PD; ed infine, dulcis in fundo, c'è chi accusa i giornalisti e la satira di aver fatto pubblicità gratuita a San Silvio da Arcore.

La mia spiegazione è un tantino differente: gli italiani non sanno più che cos'è la politica. Avevo già esposto le mie riflessioni in questo post a riguardo. Sinceramente speravo che il fenomeno della "personalizzazione" fosse solo una anomalia, un reflusso di cui la nostra politica avrebbe potuto disfarsi con i giusti esempi e dimostrazioni. Purtroppo mi sono sbagliato. Mi sono sbagliato io esattamente come si è sbagliato il PD.

Già il PD. "Siamo arrivati primi ma non siamo in grado di governare. Questa non è una vittoria.", o qualcosa del genere, è stato il commento di Bersani. Ed è vero. Quello che però è il problema che mi fa accapponare un bel po' la pelle, non è tanto il risultato elettorale (ne parlerò in dettaglio dopo), quanto la reazione di molti elettori del PD e di moltissimi giornalisti verso cui conservo una grande stima: il commento più comune è stato "Eh, se ci fosse stato Renzi le cose sarebbero andate diversamente...".

In questo articolo risalente alle primarie do la mia opinione su Renzi e da allora non è cambiata. Le primarie sono state fatte apposta per far decidere agli elettori di Centro-Sinistra quale fosse la persona che più incarnasse gli ideali della coalizione e che avrebbe dovuto mettere la sua faccia (solo quella) a rappresentarli di fronte agli altri soggetti politici. Quegli elettori hanno scelto Bersani. Che senso ha adesso chiedere proprio a colui che è stato scelto dalla base di dimettersi? Che senso ha spingere per mettere al suo posto una persona che gli elettori non hanno ritenuto in grado di ricoprire quel ruolo? Contano più i propri elettori fedeli o quelli che andresti a raccattare facendo una manovra puramente commerciale? La Sinistra è pronta a svendere la propria identità pur di raccattare qualche voto in più? E chi ti dice che poi non se ne perdano altri?

Visto che a tutti piace fare il gioco dei 'se', ecco che do io la mia versione: 'se' il secondo turno delle primarie fosse stato aperto a tutti forse avrebbe vinto Renzi; 'se' avesse vinto Renzi probabilmente Vendola sarebbe stato silurato dalla coalizione o se ne sarebbe andato da solo; Casini avrebbe verosimilmente proposto un'alleanza a Renzi che lui avrebbe quasi sicuramente accettato, con sommo piacere della corrente cattolica del PD; una parte consistente degli elettori di Sinistra si sarebbe indignata e sarebbe passata con Vendola o peggio con Grillo (puro voto di protesta); non è inverosimile pensare che poi la coalizione UDC-PD si sarebbe alleata con la lista Monti con palese svendita totale dei valori di sinistra e perdita ulteriore di elettori, coi ringraziamenti da parte del Movimento 5 Stelle. Il 40% auspicato da Renzi sarebbe stato assai lontano. Fantapolitica? Non più fantasiosa di molte ricostruzioni pre-elettorali su presunti inciuci fra PD e Monti che ho avuto modo di leggere ed ascoltare fatte da persone molto più autorevoli di me.

Cercare il cambiamento è giusto e sacrosanto. Ma non può e non deve essere troppo repentino ed imposto, altrimenti l'unica cosa sicura è che si perderanno molte più cose di quante se ne vanno a guadagnare. Questa è la storia della Sinistra italiana. I più giovani vadano a vedere cosa è successo nel 1989 col PCI ed Occhetto. Anche lì si voleva cambiare per vincere. Ma fu fatto male e troppo in fretta. E come è andata a finire? Lo vediamo benissimo oggi.

Il PD ha fatto quello che poteva per dare segnali di cambiamento: primarie per il candidato premier, confronti tv, primarie per i parlamentari, esclusione dalle liste per i candidati (scelti comunque dagli elettori) con guai giudiziari, ha lasciato a casa alcuni illustri 'vecchi', ha creato alleanze solide con altri partiti di Sinistra e smentito le continue illazioni su alleanze post-elettorali con Monti. Trovo particolarmente assurdo quanto molti giornalisti di un certo livello continuassero a prevedere questo tipo di scenario, ipotizzando un completo voltagabbana del PD nei confronti dei propri alleati e dei propri elettori.

Quello che ha fatto il PD è stato promuovere le proprie idee. Non il proprio leader. Ha provato a rilanciare un diverso modo di fare politica. Ma ne è uscito sconfitto. Sinceramente, non posso addossargli troppe colpe su questo. Se proprio volete accusarlo per qualcosa ci sono la questione del Monte dei Paschi, con la poca vigilanza da parte della giunta di centro-sinistra, le infelici dichiarazioni di qualche dirigente, l'"abbiamo una banca" di fassiniana memoria, la mancata rinuncia dei rimborsi elettorali in eccesso, qui il post in cui faccio un esempio di buon uso di questi fondi, e chi più ne ha più ne metta. Ma sicuramente non è una colpa quella di aver seguito le indicazioni dei propri elettori e non aver candidato Renzi.

Bersani e la sua coalizione sono stati scelti dagli elettori di Centro-Sinistra, ma non hanno vinto. La colpa non può essere data solo a Bersani. È sempre semplice lanciare accuse e dare le colpe ad una unica persona. Difficile è guardarsi allo specchio ed ammettere le proprie superficialità come elettori. Ma ormai la politica è solo questo: superficialità. Dopo queste elezioni l'ho capito. E purtroppo, dovrà capirlo pure il PD.

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