Stavolta sarò politicamente scorretto (II)

Messo da parte il PD, ora è il momento di parlare dei grillini.

Il Movimento 5 Stelle ha avuto un successo che pochi avevano previsto. Ho già espresso la mia opinione su Grillo e i suoi sostenitori in questo articolo un bel po' di tempo fa. Credo sia venuto il momento di integrare la mia analisi.

I partiti (pardon: movimenti) come quelli di Grillo nascono in seno ad una democrazia moderna quando i partiti tradizionali non si dimostrano più in grado di rappresentare e fare gli interessi dei propri elettori. Il loro ruolo è quello di proporre un'alternativa, valida o meno, ai partiti egemoni. In questo modo, questi ultimi sono costretti a rimanere fedeli alle proprie promesse e fare i 'bravi' per non invogliare gli elettore ad esercitare un voto di 'protesta' in favore dei movimenti alternativi. Solitamente, non sono quindi destinati a ricoprire un ruolo centrale nei giochi della politica, ma esercitano solo una funzione di controllo nei confronti dei partiti più grandi. Non sono una chiara espressione di una parte della società civile, ma solo la manifestazione di un meccanismo democratico.

Visto il risultato delle ultime elezioni, questa definizione non può essere più applicata al Movimento 5 Stelle. Quando nel 2007 nacque il movimento, incarnava tutte le caratteristiche di questi 'movimenti di protesta' ma non rappresentava una reale minaccia per PD, PDL & co. Vista la grossa crescita che i grillini hanno avuto nelle consultazioni precedenti all'ultima, il PD ha cominciato a comportarsi da partito egemone minacciato quale era: si è giustamente organizzato con primarie, confronti e programmi elettorali che rispondevano alle esigenze reali della gente. Il PDL, al contrario, ha puntato tutto sul rilancio della figura di Silvio, lasciando da parte quelle che dovrebbero essere le prerogative di un partito rappresentativo. In una democrazia 'scolastica', questo tipo di scelte avrebbe dovuto premiare il PD: la sua coalizione avrebbe ottenuto la maggioranza necessaria per governare e il Movimento 5 Stelle avrebbe svolto il suo ruolo di controllo direttamente nel Parlamento.

Sappiamo però che non è andata così. Il mio perché l'ho già espresso all'inizio dell'articolo (vedi prima parte). Quindi adesso ci ritroviamo in Parlamento 163 parlamentari senza alcuna esperienza politica e di cui non abbiamo avuto modo di testare le competenze in campagna elettorale. Rinunceranno ai rimborsi elettorali e sono incensurati non c'è alcun dubbio, ma possibile che basti solo questo per poter essere un buon rappresentante per i cittadini italiani?

In effetti, Grillo ha fatto di tutto per convincerci a non votare il proprio movimento, ma gli italiani non ci sono cascati: ha ideato un programma populista e di dubbia realizzazione in molti suoi punti; ha impedito ai suoi candidati di confrontarsi con gli altri candidati come invece impongono le regole di una sana democrazia; gestisce il movimento in maniera dittatoriale sbattendo fuori tutti quelli che non la pensano come lui; ha permesso che si candidassero persone giovani e inesperte facendo credere che bastasse una laurea per essere competenti; non ha mai risposto alle domande sulle ombre su di lui e su Casaleggio e ora che ha i suoi in Parlamento li comanda a bacchetta dicendo cosa devono o non devono votare.

Non è colpa sua. Sono gli italiani che gli sono andati dietro imperterriti. Hanno preferito dare un voto al buio piuttosto che assecondare un cambiamento graduale e rinnovare anche solo parzialmente la fiducia a quei politici che hanno dimostrato di saper fare il proprio lavoro. Ora, voi mi direte riguardo ai partiti: "le occasioni le hanno avute e le hanno sprecate", "è solo un cambiamento di facciata per lasciare tutto com'è", "tanto poi fanno l'inciucio con Berlusconi per rimanere attaccati alla poltrona", "in realtà non c'è stato nessun cambiamento e sono sempre i soliti", "la colpa di questo è dei partiti perché hanno fatto perdere la fiducia agli italiani". Pensatela come volete, ma per me questi rimangono tutti atteggiamenti populisti, sterili e inutili.

L'italiano medio è troppo occupato per interessarsi seriamente alla politica, ma non gliene possiamo dare una colpa: tutti i giorni deve sopravvivere al traffico cittadino per andare a lavoro, o cominciare a rovistare fra annunci su internet e giornali per trovarne uno; i genitori devono stare dietro ai figli e destreggiarsi fra pannolini sporchi, bollette da pagare e mutuo da estinguere; quei giovani che non si sono ancora bruciati il cervello con roba tagliata male o che non sono ancora espatriati, passano tutti il tempo a preoccuparsi del proprio futuro pensando in quale paese scappare dopo la laurea ottenuta dopo 2 anni fuori corso; al parco, i vecchi si lamentano fra di loro di non avere più i soldi per comprare le figurine al nipotino commentando anche le ultime notizie di cronaca nera dei telegiornali.

Perché la gente così dovrebbe mettersi lì e provare a capire tutti i meccanismi di una buona politica? Perché dovrebbe farlo, quando c'è già qualcuno con un carattere carismatico che pretende di spiegargliela? È più semplice farsi insegnare le cose dagli altri piuttosto che capirle per conto proprio. Il problema è che, chi te le spiega, fa apparire tutte le altre versioni errate. Chiunque abbracci una 'buona politica' differente dalla tua diventa un ignorante. I partiti che non condividono questa visione diventano quindi 'macchine del potere', utili solo a permettere a certi individui di mantenersi un posto fisso da politico di professione.

Si passa così dalla politica dei contenuti e delle idee alla politica dei meno-peggio. Tutti votano il meno-peggio. Non quello che considerano migliore. A queste elezioni, credo che gli italiani abbiano ragionato più o meno in questo modo:
- Grillo è il meno-peggio perché ha candidato gente nuova e giovane che non ha niente a che fare con quei vecchi partiti che ci hanno portato in questa situazione;
- Berlusconi è il meno-peggio perché per lo meno è simpatico (e poi si sa che i magistrati sono tutti comunisti e lui è l'unico ad avere il coraggio di dirlo);
- Monti è il meno-peggio perché per lo meno lui è competente e ha salvato l'Italia anche se ha fatto qualche errore;
- il PD è il meno-peggio perché non è un partito ad personam, ma Bersani è il peggior candidato che potevano trovare perché è in politica da 20 anni; quindi voto Grillo che dice più o meno le stesse cose ma candida gente nuova.

I 5 stelle devono il loro successo non tanto a dei loro meriti particolari o per i de-meriti degli altri partiti (come ero convinto un tempo), ma più semplicemente per le mancanze di buona parte degli elettori: la politica non riesce più a ricoprire un  ruolo centrale negli interessi della popolazione perché gli italiani sono stremati e sopraffatti dalle proprie lotte quotidiane. Basta, quindi, indicare un colpevole verosimile per questa situazione di precarietà ed ecco che ottieni milioni di elettori pronti a votarti risparmiandogli la fatica di capire cosa realmente è politica. È da qui che nascono i vari: "la colpa è della vecchia dirigenza del partito", "la colpa è di Monti e del suo governo", "la colpa è di Berlusconi", "la colpa è dei comunisti", "la colpa è della sinistra", "la colpa è di Grilllo, dei grillini e di Casaleggio" ecc. ecc.

Si lanciano accuse di continuo ma non si propongono soluzioni. Se ci si prova, si viene ignorati o sommersi di nuove accuse. E la colpa, quella vera, di tutto questo è solo di noi italiani, indipendentemente da chi abbiamo votato.

Domani pubblicherò l'ultima parte in cui chiuderò le mie riflessioni sia sul PD che sul M5S. Finora ho solo analizzato quella che è la realtà oggi. Date queste premesse, la prossima volta spiegherò come vorrei che fosse la realtà italiana in futuro...

Stavolta sarò politicamente scorretto (I)

Sappiate che sarà un post lungo. Parlerò di cose di cui ho già parlato. Quindi per snellire il tutto di quando in quando linkerò vecchi post per non ripetermi troppo e non appesantire la lettura.

Dopo aver scritto il post mi sono reso conto che sarebbe stato veramente troppo lungo e ho deciso di spezzarlo in tre parti: una in cui parlo del PD, un'altra per il Movimento 5 Stelle e l'ultima per le mie conclusioni. Cercherò di pubblicarle a breve distanza le une dalle altre. 

Premesse necessarie: io sono un elettore di Sinistra, non del PD; se non riuscite a carpire questa differenza, la maggior parte delle cose che leggerete vi sembreranno campate in aria e comincerete ad insultarmi; se capite la differenza, allora forse capirete le mie posizioni, ma non sarete d'accordo con me e comincerete ad insultarmi; se siete grillini mi insulterete a prescindere. Questo post inizia nel peggiore dei modi....

Il Centro-Sinistra non riuscirà a governare il Paese da solo, e questo lo sappiamo. Il Movimento 5 Stelle è il primo partito del Paese, e questo lo sappiamo. Senza la collaborazione con i grillini in Parlamento il PD non riuscirà a portare avanti nessuna riforma, e questo lo sappiamo. Berlusconi ha svenduto nuovamente la sua immagine e un italiano su tre (deficiente!) lo ha rivotato, e questo lo sappiamo. Quello che non sappiamo o su cui ci sono parere discordanti, è il perché ci troviamo in questa situazione: molti danno la colpa a Bersani; altri a Grillo; altri agli italiani (deficienti) che hanno rivotato il Nano; altri a Napolitano che doveva mandare al voto subito dopo la caduta del governo Berlusconi; altri ancora ad un Monti contraddittorio nella sua campagna elettorale, o ad un bastonato Ingroia che ha portato via voti al PD; ed infine, dulcis in fundo, c'è chi accusa i giornalisti e la satira di aver fatto pubblicità gratuita a San Silvio da Arcore.

La mia spiegazione è un tantino differente: gli italiani non sanno più che cos'è la politica. Avevo già esposto le mie riflessioni in questo post a riguardo. Sinceramente speravo che il fenomeno della "personalizzazione" fosse solo una anomalia, un reflusso di cui la nostra politica avrebbe potuto disfarsi con i giusti esempi e dimostrazioni. Purtroppo mi sono sbagliato. Mi sono sbagliato io esattamente come si è sbagliato il PD.

Già il PD. "Siamo arrivati primi ma non siamo in grado di governare. Questa non è una vittoria.", o qualcosa del genere, è stato il commento di Bersani. Ed è vero. Quello che però è il problema che mi fa accapponare un bel po' la pelle, non è tanto il risultato elettorale (ne parlerò in dettaglio dopo), quanto la reazione di molti elettori del PD e di moltissimi giornalisti verso cui conservo una grande stima: il commento più comune è stato "Eh, se ci fosse stato Renzi le cose sarebbero andate diversamente...".

In questo articolo risalente alle primarie do la mia opinione su Renzi e da allora non è cambiata. Le primarie sono state fatte apposta per far decidere agli elettori di Centro-Sinistra quale fosse la persona che più incarnasse gli ideali della coalizione e che avrebbe dovuto mettere la sua faccia (solo quella) a rappresentarli di fronte agli altri soggetti politici. Quegli elettori hanno scelto Bersani. Che senso ha adesso chiedere proprio a colui che è stato scelto dalla base di dimettersi? Che senso ha spingere per mettere al suo posto una persona che gli elettori non hanno ritenuto in grado di ricoprire quel ruolo? Contano più i propri elettori fedeli o quelli che andresti a raccattare facendo una manovra puramente commerciale? La Sinistra è pronta a svendere la propria identità pur di raccattare qualche voto in più? E chi ti dice che poi non se ne perdano altri?

Visto che a tutti piace fare il gioco dei 'se', ecco che do io la mia versione: 'se' il secondo turno delle primarie fosse stato aperto a tutti forse avrebbe vinto Renzi; 'se' avesse vinto Renzi probabilmente Vendola sarebbe stato silurato dalla coalizione o se ne sarebbe andato da solo; Casini avrebbe verosimilmente proposto un'alleanza a Renzi che lui avrebbe quasi sicuramente accettato, con sommo piacere della corrente cattolica del PD; una parte consistente degli elettori di Sinistra si sarebbe indignata e sarebbe passata con Vendola o peggio con Grillo (puro voto di protesta); non è inverosimile pensare che poi la coalizione UDC-PD si sarebbe alleata con la lista Monti con palese svendita totale dei valori di sinistra e perdita ulteriore di elettori, coi ringraziamenti da parte del Movimento 5 Stelle. Il 40% auspicato da Renzi sarebbe stato assai lontano. Fantapolitica? Non più fantasiosa di molte ricostruzioni pre-elettorali su presunti inciuci fra PD e Monti che ho avuto modo di leggere ed ascoltare fatte da persone molto più autorevoli di me.

Cercare il cambiamento è giusto e sacrosanto. Ma non può e non deve essere troppo repentino ed imposto, altrimenti l'unica cosa sicura è che si perderanno molte più cose di quante se ne vanno a guadagnare. Questa è la storia della Sinistra italiana. I più giovani vadano a vedere cosa è successo nel 1989 col PCI ed Occhetto. Anche lì si voleva cambiare per vincere. Ma fu fatto male e troppo in fretta. E come è andata a finire? Lo vediamo benissimo oggi.

Il PD ha fatto quello che poteva per dare segnali di cambiamento: primarie per il candidato premier, confronti tv, primarie per i parlamentari, esclusione dalle liste per i candidati (scelti comunque dagli elettori) con guai giudiziari, ha lasciato a casa alcuni illustri 'vecchi', ha creato alleanze solide con altri partiti di Sinistra e smentito le continue illazioni su alleanze post-elettorali con Monti. Trovo particolarmente assurdo quanto molti giornalisti di un certo livello continuassero a prevedere questo tipo di scenario, ipotizzando un completo voltagabbana del PD nei confronti dei propri alleati e dei propri elettori.

Quello che ha fatto il PD è stato promuovere le proprie idee. Non il proprio leader. Ha provato a rilanciare un diverso modo di fare politica. Ma ne è uscito sconfitto. Sinceramente, non posso addossargli troppe colpe su questo. Se proprio volete accusarlo per qualcosa ci sono la questione del Monte dei Paschi, con la poca vigilanza da parte della giunta di centro-sinistra, le infelici dichiarazioni di qualche dirigente, l'"abbiamo una banca" di fassiniana memoria, la mancata rinuncia dei rimborsi elettorali in eccesso, qui il post in cui faccio un esempio di buon uso di questi fondi, e chi più ne ha più ne metta. Ma sicuramente non è una colpa quella di aver seguito le indicazioni dei propri elettori e non aver candidato Renzi.

Bersani e la sua coalizione sono stati scelti dagli elettori di Centro-Sinistra, ma non hanno vinto. La colpa non può essere data solo a Bersani. È sempre semplice lanciare accuse e dare le colpe ad una unica persona. Difficile è guardarsi allo specchio ed ammettere le proprie superficialità come elettori. Ma ormai la politica è solo questo: superficialità. Dopo queste elezioni l'ho capito. E purtroppo, dovrà capirlo pure il PD.

La vignetta della settimana #6

Questa settimana lascio che l'immagine si commenti da sola....


Immagine presa da 'il Viagra della Mente'

Buon fine settimana gente!!




Personalizzazione politica: un dramma generazionale

"Mandiamoli tutti a casa!!" Enunciava Claudio Bisio dal palco del Festival di Sanremo. Si riferiva agli elettori, ovviamente. E, dopo quello che ho letto in giro per la rete in questi giorni, non posso che essere d'accordo con lui...

Già su Facebook ho più volte espresso la mia idea a riguardo, ma qui voglio ampliare un po' i concetti anche a costo di apparire ripetitivo per alcuni.

Gli elettori nel nostro Paese non votano più per le idee o per una appartenenza, ma solo per la simpatia e la visibilità del leader. In particolare, la mia generazione è nata e cresciuta solo con la figura del leader. Non abbiamo mai avuto veri simboli che ci rappresentassero, come in passato potevano essere la falce e il martello per il PCI, lo scudo crociato per la DC o il garofano per il PSI, per fare alcuni esempi. Non ci siamo mai sentiti appartenenti a qualcosa di più alto della tifoseria della nostra squadra del cuore.

Conosciamo solo i visi e abbiamo solo quelli come riferimento. La priorità per i partiti di oggi è stabilire chi sarà il presidente del consiglio e poi, in base al soggetto, si può buttare giù un programma elettorale. Come se il fulcro che muove tutto il sistema fosse una singola persona e non le idee di una comunità che essa dovrebbe rappresentare.

La personalizzazione del partito è un reflusso dell'ultimo ventennio berlusconiano di cui non riusciamo a liberarci: di tutti i maggiori partiti che corrono alle elezioni, solo il PD e "Fare per fermare il declino" non hanno il nome del proprio leader sul simbolo. Tutti gli altri partiti sembra che debbano associare il proprio simbolo e le proprie idee a un nome per ottenere credibilità.

Discorsi come "Se le primarie le vinceva Renzi votavo PD, ma visto che ha vinto Bersani adesso non so se scegliere Vendola o Grillo" non stanno né in cielo né in terra! Vi sembra che Renzi, Vendola e Grillo abbiamo così tanto in comune? Alle primarie gli elettori hanno deciso che Bersani incarnava meglio le idee che muovevano il partito rispetto a Renzi. Tutto lì. Non è il leader a fare il partito. È il partito, con tutti gli iscritti e i simpatizzanti, che scelgono chi li deve rappresentare. Qualunque altra percezione di rappresentanza politica è, a mio avviso, errata e fuorviante. Non si parlerebbe più di buona politica, ma di politiche puramente personali.

Chi è nato e ha vissuto buona parte della propria vita nell'epoca della personalizzazione politica, come me,  non riconosce nient'altro che i visi e le buone promesse. Non segue più nessuna idea e non sente più alcuna appartenenza. Segue solo le facce persuasive dei leader. Ma una faccia può essere nascosta da una maschera. Le idee no. La mia generazione lo capirà. A sue spese...

All you need is NERD #5

Buon inizio settimana gente!!

Oggi vorrei parlarvi di quella grande trovata di Spotify, che finalmente è sbarcata anche in Italia!

Spotify è un client di musica che ti permette di ascoltare in streaming la musica che vuoi, tutto esclusivamente gratis: il software gratuito, infatti, si finanzia con i banner pubblicitari presenti nell'interfaccia del programma (che a me ricorda moltissimo lo stile iTunes...).



Le canzoni e gli album completi, anche italiani, a disposizione sono veramente un'infinità e sono sicuro che non faranno che aumentare vista la popolarità che sta riscuotendo. Il client ti permette non solo l'ascolto in streaming, ma già nella versione gratuita è possibile creare le proprie playlist, etichettare i propri album o brani preferiti e gestire anche in maniera efficace i file musicali locali salvati sul nostro pc.

Per coloro che non amano i suggerimenti commerciali, c'è inoltre la possibilità di pagare un abbonamento mensile per rimuovere i banner e ottenere dei servizi aggiuntivi: con 4.99 € al mese sbloccate l'account Unlimited col quale ottenete la rimozione completa della pubblicità; mentre con 9.99 € al mese sbloccate quello Premium che vi da anche la possibilità di scaricare tutta la musica che volete per ascoltarvela off-line.

Che dire? La rivoluzione musicale è arrivata anche nel nostro Bel Paese. Sapremo sfruttarla al meglio?

Qui trovate la home page di Spotify dalla quale è possibile registrarsi direttamente col proprio account Facebook e scaricare il client.

Buon ascolto!!

La vignetta della settimana #5

Dopo il mio articolo serio sulle dimissioni del Papa, è giunta l'ora della sana e divertentissima satira che solo twitter sa regalare.

Con un pessimo lavoro di Stamp e incolla su Paint, ho confezionato per voi quelli che reputo i twit più simpatici che i miei following hanno twittato. Se avete un account twitter (perché non mi state ancora seguendo?!?), sicuramente riconoscerete i soggetti citati. Ma non vedevo perché dovremmo divertirci solo noi....

Vi auguro grosse e grasse risate! Buon fine settimana!



(BONUS: vi segnalo anche questo link al sito della rivista 'Internazionale', dove sono raccolte alcune vignette provenienti da tutto il mondo a tema "dimissioni del Papa". Godetevele...)

E la chiesa si rinnova...

".. E la chiesa si rinnova per la nuova società. E la chiesa si rinnova per salvar l'umanità!"

Lo cantava Gaber. In senso ironico ovviamente. E ai tempi il Papa era Giovanni Paolo II. Figuriamoci quante ne avrebbe dette a Benedetto XVI se il tempo non ce l'avesse portato via.

Benedetto XVI è il settimo Papa che presenta le proprie dimissioni. L'ultimo (contrariamente a quanto ho anche scritto su Twitter) è stato Papa Gregorio XII, in carica dal 1406 al 1415. L'ultimo precedente risale quindi a quasi 600 anni fa.

Il gesto compiuto da Ratzinger ha suscitato molta sorpresa sia nel mondo religioso che in quello laico. Sembra che la decisione fosse maturata già da un anno e sembra che tre mesi fa il pontefice sia stato operato al cuore in gran segreto. Le sue condizioni di salute hanno probabilmente avuto la loro influenza. A questo si è aggiunta la consapevolezza di non riuscire più a sopportare il peso incessante delle responsabilità derivate dal proprio incarico e dalle proprie dichiarazioni. Non era più in grado di rispondere adeguatamente alle domande della sua Chiesa.

Prima ancora della sua elezione, era chiaro a tutti che il successore di Karol Wojtyla al soglio pontificio sarebbe stato un Papa di transizione: non un pontefice destinato ad essere ricordato per le sue grandi gesta, quanto piuttosto una guida salda in grado di guidare la Chiesa senza l'intenzione di avviare grandi processi di rinnovamento. Un altro Papa rivoluzionario avrebbe portato le istituzioni ecclesiastiche troppo velocemente nel Terzo Millennio. Si sa che la hanno bisogno dei loro tempi per comprendere il mondo in cui sono immersi e regolarsi dei conseguenza.

Non ci resta che sperare che il prossimo Papa incarni quel cambiamento di cui la Chiesa ha disperatamente bisogno. Contrariamente a quanto possono affermare vescovi o esponenti politici in tv, c'è una moltitudine di fedeli che spera e lotta ogni giorno affinché nostra Chiesa accolga finalmente tutte quelle categorie di persone che ha sempre scacciato e che allontani quei rifiuti umani che le gerarchie si ostinano a proteggere (ogni riferimento agli scandali sulla pedofilia è fortemente voluto).

Per la successione uno dei nomi più gettonati per il 'toto-Papa' è quello di Angelo Scola. Non certo il prototipo del mio pontefice ideale: non è un vescovo che incarna lo spirito rinnovatore a cui faccio riferimento. Ma chissà. Le vie del Signore sono infinite. Vedremo saprà riservarci qualche sorpresa. Ed comunque un papabile migliore del cardinal Bagnasco...

Devo dire che i Maya l'hanno toppata con la storia della fine del mondo. Ma quel "cambiamento" che il loro calendario auspicava si sta forse realizzando, almeno per quanto riguarda il nostro Paese: nell'arco di un mese a Roma saranno eletti un nuovo Parlamento, nominato un nuovo Presidente del Consiglio con annesso Governo, eletto un nuovo Presidente della Repubblica e verrà annunciato un nuovo Papa.

Non ci resta che pregare che il vento del rinnovamento sferzi con forza anche nella nostra povera Italia. E nella nostra fin troppo ricca Chiesa...



All you need is NERD #4

Oggi vorrei parlarvi del mio prossimo amore eterno. Lei:



Signore e signori, ho il piacere di presentarvi la Steam Box!!

Per chi non fosse un giocatore videoludico accanito, faccio questa piccola presentazione: Steam è una piattaforma on-line dove, una volta registrati gratuitamente e installato il client apposito , è possibile acquistare giochi scaricandoli e installandoli direttamente sul proprio pc, senza bisogno di supporti fisici quali i classici CD. 

La cosa veramente caratteristica di Steam, oltre alla comodità, sono l'infinita libreria di giochi disponibili (dalle più famose serie "Assassin's Creed" o "Skirim", ai meno conosciuti ma divertentissimi giochi Indie quali "Orcs Must Die 2" o "Terraria") e gli incredibili sconti e le offerte che vengono periodicamente applicati ai vari titoli (anche di punta): ad esempio ieri ho acquistato, per me e dei miei amici, a soli 74,99 € un Bundle con 4 copie di Borderlands 2 (gioco da giocare in cooperativa) la cui copia singola costerebbe in condizioni normali 49.99 €. Ci sono inoltre tantissimi giochi e Demo da poter giocare gratuitamente senza dover sborsare neanche un centesimo.

Passiamo ora al fulcro dell'articolo: la Valve, società creatrice di Steam e di alcuni famosissimi giochi venduti sullo stesso client, ha da ufficializzato ormai da diverso tempo l'uscita sul mercato di una consolle da televisore basata interamente sulla piattaforma di Steam. Molti "puristi" videoludici hanno storto il naso e sollevato forti perplessità sul successo di questa nuova consolle. 

Ma ecco come la penso io: immaginate di starvene tranquillamente seduti sulla vostra poltrona davanti alla Tv; annoiati della poche alternative che i palinsesti televisivi vi offrono, decidete di portare avanti la vostra campagna di "Crysis 2" che avete abbandonato da un po' di tempo; accendete la Steam Box, selezionate l'uscita HDMI del televisore, prendete in mano il joipad e nella home di Steam vedete che nell'offerta del giorno "Crysis 3" è venduto in sconto e potete portarlo a casa a metà del suo prezzo di mercato (con buona pace dei giocatori di Playstation e X-Box); così perfezionate l'acquisto, fate partire il download e nel frattempo avviate il capitolo precedente godendovi la fine della campagna. Tutto comodamente seduti sulla vostra poltrona...

Ok forse mi sono lasciato un po' trasportare dalla fantasia. Però è un po' così che vedo il mio futuro. Quando avrò una comoda poltrona. E un televisore 40 pollici tutto mio. E i anche i soldi per permettermi entrambi. Credo che dovrò aspettare ancora molto.... Anche perché ancora non è stata annunciata nessuna data di lancio ufficiale per la SteamBox né il suo potenziale prezzo. L'attesa fra i fan si fa sempre più alta, come avete potuto ben notare...

A detta degli sviluppatori, l'oggetto del mio ossessivo desiderio sarà un vero e proprio pc, basato su sistema operativo Linux, con Steam già integrato nei suoi sistemi. Le immagini sopra sembrano appartenere a un primo prototipo hardware della consolle e come potete ben vedere il retro presente moltissime uscite USB per tutti gli eventuali joipad, tastiere, mouse e chi più ne ha più le metta.

Ammetto di non essere la persona migliore per parlarvi nel dettaglio della consolle in se e delle componenti specifiche. Per questo vi linko questi due articoli dettagliati che parlano della presentazione vera e propria della Steam Box: 



Credo di avervi tediato abbastanza coi miei deliri da fanboy videoludico.

Quindi vi saluto e vi dico che mi farò sentire in settimana con un post un po' più serio di questo (ma neanche tanto...).



La vignetta della settimana #4

Finalmente i miei sogni si sono avverati!! I Grandi Antichi hanno ascoltato la mia preghiera!

Per quanto mi dispiaccia togliere il mio voto al vecchio asmatico, ho finalmente trovato il mio candidato perfetto per le prossime elezioni:



Perché accontentarsi del male minore? Questo è il vero male di cui il nostro Paese ha bisogno!

VOTA CTHULHU!!!!

Coppie omosessuali: a che punto siamo?

Vorrei portare il mio piccolo contributo all'acceso dibattito sul riconoscimento dei matrimoni omosessuali in questa nostra Europa.

Come penso sappiate, in Francia e in Inghilterra si stanno muovendo i primi passi per arrivare a un riconoscimento pieno del diritto di sposarsi fra persone dello stesso sesso. E anche il Vaticano, a suo modo, ci sorprende:


Qui l'articolo completo

Questo può sembrare un misero passo, ma per la Chiesa Cattolica il solo fatto di mettersi in discussione è un risultato enorme per le gerarchie eclesiastiche. La strada da fare è però ancora molta. Basti pensare alle recenti esternazioni del cardinal Bagnasco sul già citato caso francese: "siamo sull'orlo del baratro".

Certo è sia Hollande che Cameron stanno subendo attacchi pesanti da parte della comunità cattoliche dei rispettivi paesi e, in particolare, il premier inglese, espressione di una maggioranza fortemente conservatrice, si è attirato l'inimicizia anche di una parte importante del suo stesso partito. (Vi segnalo anche questo articolo che affronta alcune delle grottesche reazioni dei Tory e pronostica anche interessanti conseguenze).

E l'Italia? Che posizione assume riguardo il matrimonio delle coppie omosessuali?

Inutile dire che il nostro Paese risente della forte influenza del Vaticano e le nostre tradizione cattoliche sono un duro ostacolo da sormontare. Una chiara espressione di questo è la posizione assunta dai leader politici candidati alle prossime elezioni: Monti ha già espresso la sua idea che l'unica famiglia possibile è quella costituita da uomo e donna (con Casini che gongola alle sue spalle contento); Berlusconi e la Lega hanno più volte ribadito la loro contrarietà, anche se le promesse in campagna elettorale possono far intendere una minima apertura; Bersani (e il PD in generale) risente di una forte componente cattolica interna al partito che non permette una completa apertura ai matrimoni omosessuali; Ingroia con la sua Rivoluzione Civile non si sono mai esposti su questo argomento. Le uniche forze politiche rilevanti che hanno intenzione di intraprendere una campagna seria sono Sel, con Vendola che per ragioni evidenti ha sempre promosso una apertura completa alle tematiche di questo tipo, e il Movimento 5 Stelle con  il loro ampissimo programma per il riconoscimento di diversi diritti civili.

Amnesty International ha anche lanciato questo appello per convincere chi verrà eletto ad inserire nel proprio programma di governo alcuni punti riguardanti il riconoscimento di diritti e di tutele verso i quali l'Italia è rimasta indietro rispetto agli altri Paesi europei. Il quinto punto di questa lista è proprio il "Combattere l'omofobia e la transfobia e garantire tutti i diritti umani alle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate" includendo anche l' "eliminare ogni forma di discriminazione nella legislazione sul matrimonio civile".

Capiremo se l'Italia sarà pronta a questo grande passo solo dopo le elezioni: in base al voto degli italiani, sarà chiaro se la società italiana è pronta ad accettare che persone dello stesso sesso possano sposarsi. In caso negativo, il nostro Paese si confermerebbe arretrato rispetto a buona parte d'Europa nella sfera dei diritti civili. 

Non ci resta che sperare che le ali cattoliche e conservatrici del nostro Centro-Destra e del nostro Centro-Sinistra, mettano da parte quelle che sono le proprie convinzioni religione che, per quanto possa essere legittimo coltivare nel privato, in un Paese democratico non possono permettersi di paralizzare la legislazione e lasciare che permangano situazioni di forte discriminazione.

Lo ha capito una buona parte dei conservatori inglesi. Non vedo perché non debbano capirlo anche i nostri.

Vorrei inoltre aggiungere, per coloro di voi che non mi conoscessero di persona, che io sono un cattolico credente e praticante, ma non ho mai permesso che la mia fede condizionasse in negativo le persone a me vicine. Vorrei che anche il mio Stato facesse altrettanto con le persone di cui dovrebbe prendersi cura. 


" Smettiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri; decidetevi piuttosto a non porre inciampo sulla via del fratello, né a essere per lui un'occasione di caduta. Io so e sono persuaso nel Signore Gesù che nulla è impuro in se stesso; però se uno pensa che una cosa è impura, per lui è impura." (Romani, 14: 13-14)



Immagine tratta dal film "V per Vendetta" diretto da James McTeigue, 2005

All you need is NERD #3

Dopo il post su Shy della scorsa settimana, oggi vorrei farvi conoscere un altro canale YouTube: "Parliamo di Videogiochi *senza preoccuparci delle conseguenze" (in futuro in questa rubrica tratterò spesso del 'Tubo').





Il canale è gestito da alcuni ragazzi di Bari e ognuno di loro cura una particolare rubrica che tratta, appunto, di videogiochi: 'Giochi di Mezzanotte' a cura di Ellino per i più temerari; 'Giochi Brutti' e 'Giochi di Pessimo Gusto' a cura di Fraws per chi adora il trash; 'Giochi Arcade' nella quale sentirete sempre Fraws commentare ed illustrare le caratteristiche di diversi giochi "cabinato"; 'Creepy Games' vi farà invece capire che anche i videogiochi possono nascondere inquietanti misteri...

Queste sono le rubriche che seguo in maniera più frequente, ma il canale riserva sempre delle novità e sono sicuro che ognuno di voi potrà trovare il proprio ramo di interesse: 'Build your Pad' nella quale per la prima stagione il team insieme ad esperti di settore ha mostrato come costruire da zero una piattaforma (funzionante!) per Dance Dance Revolution; la neonata 'Giochi da Tavolo' nella quale si esula forse un po' dal tema principale del canale, ma le partite riprese riservano sempre fiumi di risate a non finire; in 'Parliamo Correttamente di Videogiochi' vedremo invece Voky alle prese coi commenti più inutili, grammaticalmente scorretti e incomprensibili che i nostri amici hanno trovato sotto i video del canale; in più ci sono tutte le recensioni di giochi e di hardware per il gaming, i gameplay particolari e veramente tanto altro ancora. Ce n'è veramente per tutti i gusti!

Tutte le loro recensioni e video contengono una buona dose di competenza e ironia, doti ormai sempre più rare da trovare sul Tubo.

Al canale, si accompagna anche un Blog sempre aggiornato sulle novità dal mondo videoludico e corredato da esperienze, recensioni e pareri dei ragazzi che curano la baracca.

E se ancora Blog e canale YouTube non bastassero, i nostri amici propongono anche un Podcast, dal titolo 'Headshot', nel quale aggiornano gli utenti con le ultime news sui videogiochi, condite sempre con le loro opinioni e la loro immancabile simpatia.

Non mi resta che augurarvi una buona visione lasciandovi qui sotto tutti i link del caso.

Alla prossima!!

Canale di Parliamo di vg su YouTube: http://www.youtube.com/user/parliamodivg

Blog di Parliamo di vg: http://www.parliamodivideogiochi.it/

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La vignetta della settimana #3: Scegli un Dottore per guarire l'Italia

Dopo Darth Vader, ecco altre importanti celebrità che si fanno per salvare la nostra povera Italia:




(Immagini prese dalla pagina 'Le Migliori Frasi di Scrubs <3' e realizzate da Claudia D'Osvaldi)


Quale di loro è secondo voi sarebbe il più qualificato per questo difficile compito?

(Se non avete mai visto una puntata di Scrubs, rimettete i vostri peccato guardando questo ed iscrivendovi qui)