Che confusione, sarà perché tifiamo...

I recenti avvenimenti riguardanti la Tav in Val di Susa hanno tirato fuori il peggio di noi italiani. Come troppo spesso accade, ci siamo divisi in due tifoserie (una a favore e l'altra contro) e ciascuna delle due porta avanti ottusamente la propria posizione snocciolando di continuo dati e argomentazioni contrastanti. 


Da una parte, chi denuncia i danni ambientali, dall'altra chi minizza la questione garantendo un corretto smaltimento degli scarti degli scavi; chi si appende ad un traliccio come atto dimostrati rimanendo folgorato, facendo quasi la fine di un martire, e chi incolpa la polizia perché cercava di farlo scendere dopo il suo gesto scellerato; e poi c'è invece chi si dimostra talmente imbecille da farsi riprendere mentre provoca deliberatamente un agente accreditando le tesi dei manifestanti ignoranti e violenti come la politica sembra voler farli passare. Tutto questo è puramente inutile e dispendioso, sia che per chi manifesta che per lo Stato. 



L'unica cosa sensata da fare in un caso come questo è lasciar lavorare i tecnici: creare un tavolo con tecnici a favore e contro la Tav per valutarne i reali rischi e i riscontri economici, come ben suggerito dal vice-direttore della Stampa Massimo Gramellini. È questa l'azione che il governo dovrebbe intraprendere invece di continuare ad avanzare a testa bassa ignorando le comunità locali. E di risposta queste ultime dovrebbero accettare il responso di questa commissione qualunque esso sia, favorevole o meno. 


Poco tempo fa il governo ha anche pubblicato un dossier in cui risponde a 14 domande comuni sulla Tav in Val di Susa argomentando con delle tesi a favore. Risposte puntualmente smontate poi una per una da Luca Mercalli su il Fatto Quotidiano con valide riflessioni e argomentazioni. Non riusciamo più a fidarci dei nostri governi. E la colpa non è del tutto nostra, gente comune. Da parte sua la politica, il governo e il parlamento non hanno fatto mai niente che ci permetta di fidarci del loro operato. Anzi, oramai ci aspettiamo sempre il peggio dalla nostra classe dirigente. Quindi, come possiamo credere alle loro rassicurazioni e alle loro presunte buone intenzioni?


Personalmente, non sono riuscito ancora ad avere le idee chiare: da una parte è inconcepibile che in uno Stato democratico le opinioni dei cittadini direttamente interessati non venga presa in considerazione ma che le decisioni cadano dall'alto avere prima un consenso generale; dall'altra gli argomenti a favore della Tav sono del tutto validi ma le continue smentite e contro-smentite non mi permettono di avere le idee chiare. Rimango però dell'opinione che debbano essere sentite tutte le parti in causa e un tavolo dei tecnici competenti scelti dal'una e dall'altra fazione (mi sono ridotto anch'io a trattarle come tifoserie...) mi sembra sia un'ottima proposta, verosimile e realizzabile.


Spero che questa storia possa risolversi per il meglio e che non perdiamo il nostro senso civico. Se lo facessimo, non potremmo più considerarci né un Paese né un popolo civile. E in quel caso, nessuno può ritenersi vincitore.

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