Una serata per il Signor G

Ieri sera, Fabio Fazio con tutto lo studio di 'Che tempo che fa', hanno organizzato una serata speciale per commemorare i 10 anni dalla scomparsa di Giorgio Gaber, il 'cantautore immortale che brilla come una stella nel firmamento della musica leggera' (cit. Enciclopedia letta da Giorgio Gaber in persona).

Aprono la serata un superlativo Claudio Bisio e Paolo Jannacci, figlio di quell'Enzo che ha accompagnato Gaber per un certo periodo della sua carriera, con 'Far finta di essere sani'. Non poteva esserci inizio migliore. I due torneranno più tardi nella serata impersonando dei rinnovati 'Due Corsari', il nome dello storico duetto Gaber-Jannacci (una brutta copia dei Blues Brother, sorta però prima che questi nascessero), col figlio di quest'ultimo che non fa assolutamente rimpiangere il padre per simpatia e modo di cantare. Si prosegue poi coi monologhi 'il pelo' e 'il mercato' interpretati da Bisio e accompagnati da Paolo al pianoforte.

Grandissima performance da parte di Rocco Papaleo, che ha cantato l'intramontabile 'shampoo' e il sempre attuale 'Destra Sinistra'; anche Luca e Paolo non si sono smentiti e hanno dato una loro bellissima interpretazione de 'le mani' e 'al bar Casablanca'; Enrico Ruggeri con la sua tipica voce profonda ha ridato,secondo me, a 'un'idea' quell'antica forza che solo Gaber riusciva a trasmettere; una menzione speciale se la meritano anche Paolo Rossi, Walter Veltroni e Fausto Bertinotti per la loro recitazione del monologo 'Qualcuno era Comunista'.

Insieme agli artisti già citati si sono esibiti anche Arisa ('non insegnate ai bambini'), Enzo Iacchetti ('Barbera e Champange' e 'le elezioni'), Samuele Bersani ('il conformista'), Emma Morrone ('la libertà), Rossana Casale ('Quando sarò capace di amare'), Neri Marcorè ('la paura' e 'L'illogica allegria'), Patty Smit ('I, as a person' versione inglese di 'Io, come persona'), Luciana Littizzetto ('Secondo me la donna') e Roberto Vecchioni, che dopo aver cantato 'La ballata del Cerutti', ha alzato lo sguardo verso il cielo rivolgendogli un applauso. Un piccolo gesto forse notato da pochi, ma con un profondo significato.

A chiudere la serata sono stati i bambini del coro 'I Piccoli Cantori di Milano' con un medley di alcune canzoni e una carrellata di video di repertorio degli show televisivo di Gaber.

Ho sempre amato Giorgio Gaber sia come artista che come persona: le sue canzoni e i suoi monologhi hanno fortemente influenzato il mio modo di vedere le cose e interpretare questa realtà. È sempre un'emozione quando, dalla riproduzione casuale del mio mp3, viene fuori la sua voce che comincia a parlare e cantare in un'armonia di suoni e parole unica e inconfondibile.

Gaber mi manca. Ci manca. Era quella parte del Paese, del Mondo, dell'Umanità, che vorremmo sempre vedere ed ascoltare. Spero che sempre più persone possano cominciare ad ascoltare ed apprezzare i suoi testi. E che un giorno magari, perché no, possano anche essere insegnati ai bambini nelle nostre scuole insieme alle grandi opere di letteratura contemporanea.

Io, se fossi Dio, regalerei di nuovo, anche solo per una volta, il sorriso e la voce del Signor G a chi lo ha amato, lo ama ancora e a chi di certo lo amerà.



(Potete ritrovare la trasmissione integrale e le interpretazione dei singoli ospiti sul sito rai.tv)

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