Palestina

Adesso basta.

La comunità internazionale non può continuare a far finta di niente.

Obama non può continuare a cedere alle lobby sioniste e dare il suo appoggio al governo di Israele.

Lo stato ebraico NON PUÒ continuare a lanciare missili sui civili di Gaza perché si sente minacciata sui territori che ha illegalmente occupato, facendo carta straccia delle risoluzioni ONU.

Quella che si sta consumando in Palestina è una tragedia umanitaria, una vera e propria guerra mascherata a 'lotta contro il terrorismo'.

Per decenni si è cercata una via pacifica per la risoluzione dei conflitti; per decenni si è cercato di far convivere la gente in quella terra 'promessa' a troppi popoli; per decenni non vi è stata la volontà di vivere in pace. Si è sempre scelto la via della violenza. E questo non ha portato altro che dolore.

Ai bambini di palestinesi e israeliani vengono inculcati l'odio e il rifiuto dell'altro. Non viene dato nessuno spazio al dialogo o alla comprensione del diverso. Quando questi cresceranno, continueranno la guerra dei padri in un ciclo infinito. Di 'Santo' a quella terra, ormai, restano solo i campi in cui seppellire i morti.

Che Israele cessi subito le ostilità e smantelli tutto il proprio reparto militare; che Hamas e i paesi arabi vicini facciano altrettanto; che l'ONU (che si legga USA) si prenda le proprie responsabilità, ammetta i propri errori e assuma il ruolo di autorità garante che ha scelto di avere.

L'unico esercito che sogno di vedere in Palestina, sono i caschi blu che aiutano la popolazione a ricostruire non solo le infrastrutture ma anche una cultura condivisa, in un clima di reciproco rispetto e non di tolleranza.

La maggioranza dell'opinione pubblica dimentica o ignora quello che sta accadendo a Gaza.

La minoranza invece si divide e cerca di difendere in tutti i modi l'una o l'altra fazione. Continuo a vedere accuse reciproche di falsa propaganda o di manipolazione della realtà. Si arrivano a contare i numeri di missili che vengono lanciati (come se uno non fosse già troppo!) e dei morti che provocano per attribuire chi è la parte lesa in questa guerra. Io l'unica parte lesa che riconosco sono i civili, israeliani e palestinesi.

Tutto questo non è che il frutto della rabbia e dell'odio: l'odio che ha mosso e muove tutti gli scontri in Palestina e la rabbia per l'impotenza di poter cambiare una situazione che i protagonisti stessi non vogliono cambiare. Per quanto ci siano tanti israeliani e palestinesi che chiedono la convivenza pacifica, non restano che una minoranza.

Il rumore e la polvere sollevati dalle bombe ci impedisce di vedere e di andare oltre alle nostre posizioni e ai nostri pregiudizi.



Ormai non c'è più una ragione o un torto. C'è solo morte. E niente futuro.


Vignetta di Vauro Senesi, da globalist.it


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