Giovani italiani: popolo di sfigati...

I giovani sono degli sfigati. Studiano tanto per trovare un lavoro e quando finalmente si laureano non fanno che lamentarsi. Lavorare in un call center è un lavoro più che dignitoso e neanche troppo stancante: lavori relativamente poche ore al giorno, stai seduto tutto il tempo, l'unico infortunio sul lavoro che puoi avere è cadere dalla sedia o rimanere senza voce (qualunque altro lavoro comporta senza dubbio altri più pericolosi rischi) e l'unico inconveniente è beccarsi qualche "vaffa" o qualche infamata da clienti poco pazienti. Ovviamente si tratterà sempre di lavoro a nero perché i costi per regolarizzare i contratti non sono sostenibili per le piccole-medie imprese.
 
Viste queste prospettive, conviene ancora studiare? Voglio dire, spendere più di 4.000€ (se non di più) fra tasse universitarie, libri, eventuale affitto, per una laurea triennale e almeno altri 3.000 € per una magistrale? Sempre tenendo conto che uno riesca a rimanere in pari con gli esami... Per non parlare del tempo che un giovane dedica allo studio, rinunciando quindi a cercare e svolgere un lavoro che gli garantisca di rendersi indipendente invece di rimanere a carico della famiglia. Malgrado tutto, a quanto pare moltissimi (compreso me) si ostinano ancora a voler studiare.  


Sfigati, fannulloni e bamboccioni. Ecco cosa sono giovani italiani. Invece di andare a lavorare ed essere produttivi, preferiscono parcheggiarsi all'università dove vivono alle spalle della famiglia e dei contribuenti che lavorano e pagano le tasse per garantire loro strutture adeguate (?) e personale universitario competente (?). Gli studenti universitari sono il cancro di questa società...
 
Credo che sia più o meno questa la visione che la società italiana, politici in primis, ha di noi universitari. Non che li stereotipi siano senza fondamento, ma così vengono demonizzati, come sempre, anche coloro che fanno il proprio dovere. E la cosa è alquanto desolante e irritante. Credo però che dietro questo modo di pensare ci siano delle colpe reciproche:  dalla parte di noi studenti, dobbiamo riconoscere che buona parte di noi non ha mai svolto un lavoro vero e non ha minimamente idea di quanto sia difficile portare a casa uno stipendio meritato che ti permetta di mantenerti in maniera autonoma.  Il mercato del lavoro italiano è in un momento difficile e trovare una collocazione stabile è quasi impossibile. Dobbiamo essere disposti anche a fare dei lavori di fatica che non danno immediatamente sbocchi di carriera o particolari soddisfazioni professionali (che sia impiegata di call center o segretario par-time a tempo determinato). Dobbiamo piantarla di essere schizzinosi e accettare quello che ci capita, sempre però pretendendo un contratto regolare.
 
Dal canto loro, quelli che ci guardano da fuori, soprattutto coloro che occupano i vertici, devono piantarla di addossarci colpe che non abbiamo. Se la nostra laurea non serve a niente qui in Italia è perché i posti che dovrebbero spettarci in quanto professionalmente preparati e meritevolmente guadagnati, vengono occupati da parenti, amici o cognati di voi che ci criticate tanto. Quindi non possiamo più tollerare prediche da voi. I criteri di scelta devono tornare ad essere di merito e di competenza e non più di parentela o conoscenza. I principali responsabili della "fuga dei cervelli" siete proprio voi. 
 
Sfigati non siamo noi che studiamo, ma la società che non trova la voglia di cambiare e che è troppo obesa di pregiudizi e paure per trovare un nuovo slancio. Quindi ragazzi tocca a noi. Dobbiamo fare la nostra parte perché quelli lassù e quelli che abbiamo intorno manco ci pensano a fare la prima mossa. Quando il loro momento sarà finito, e prima o poi succederà perché nessuno è immortale (a parte forse Andreotti), toccherà a noi prenderne il posto e dovremmo dimostrare che siamo sempre stati meglio di come ci avevano descritti. Nel frattempo, facciamogli sentire la nostra voglia di cambiamento con i mezzi che abbiamo a disposizione. Anche se poco, io sto cercando di fare la mia parte con questo blog. Spero possa servire a qualcosa.

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